Le fonti fossili e il prelievo delle risorse della terra

I combustibili fossili, detti anche idrocarburi, sono ad oggi la principale fonte di energia dell’intero globo e si distinguono in 3 tipologie: il petrolio, il carbone ed i gas naturali tra cui il metano. Purtroppo, come vedremo, questi idrocarburi rappresentano anche la principale fonte di gas serra, responsabili di fenomeni ambientali importanti come l’effetto serra, le piogge acide ed il surriscaldamento globale. Nonostante questo, i combustibili fossili continuano ad essere impiegati in modo massiccio: ricordiamo però che si tratta di fonti di energia non rinnovabili, destinate ad esaurirsi molto presto.

I combustibili fossili, come abbiamo accennato, rappresentano la maggior fonte di gas serra: quando vengono bruciati per produrre energia liberano grandi quantità di CO2 e altri inquinanti che creano un grande impatto sull’ambiente. Purtroppo il loro impiego ha un costo molto meno elevato rispetto alle fonti di energia rinnovabile e sono in grado di sprigionare quantità maggiori di energia. Gli idrocarburi come petrolio, metano e carbone devono la loro fortuna proprio a questi fattori, senza contare che risultano anche molto facili da trasportare. Se a tutto ciò aggiungiamo anche gli interessi politici e le multinazionali, sembra che la strada verso un minor impiego di questi combustibili sia davvero ancora lunga.

STOP SUSSIDI ALLE FONTI FOSSILI

Sono circa 18,8 i miliardi di euro che, secondo le stime di Legambiente, sono arrivati in un anno in Italia al settore delle fonti fossili, assurdo paradosso per cui le fonti inquinanti e responsabili dell’effetto serra continuano a beneficiare di ingenti sostegni, e sottolineare come, volendolo, esistano tutte le condizioni per accorciare i tempi dell’uscita dalle fonti fossili e contenere l’innalzamento della temperatura del pianeta entro 1,5 gradi centigradi, ora che le fonti rinnovabili sono pienamente competitive per tanti usi.

L’Agenzia internazionale dell’energia stima in almeno 300 miliardi di dollari il valore complessivo dei sussidi alle fonti fossili nel 2017, una cifra cresciuta di 30 milioni di dollari rispetto al 2016.

Per questo, Legambiente chiede l’aggiornamento del catalogo dei sussidi e l’inserimento della road map per la cancellazione entro il 2025 dei sussidi alle fonti fossili nel Piano Energia e Clima. Secondo l’analisi dell’associazione ambientalista, oltre 14,3 miliardi di euro all’anno di sussidi alle fonti fossili sono eliminabili in parte subito e del tutto entro il 2025, mentre 4,5 miliardi di euro possono essere rimodulati, nello stesso settore o in altri, ma in modo da spingere l’innovazione e ridurre le emissioni. È una questione di volontà politica e se non lo si fa è perché evidentemente si vuole continuare a proteggere una rendita di cui beneficiano alcune imprese.

“è davvero ipocrita e inaccettabile continuare a trasferire ogni anno miliardi di euro a sostegno di petrolio, gas e carbone quando il mondo intero, Italia compresa, soffrono già gli impatti di alluvioni, siccità e ondate di calore. Le fonti rinnovabili sono sempre più competitive: basterebbe eliminare questi sussidi per sostituire centrali inquinanti con impianti puliti.”

Autore: Alessandra Marasco Classe 2E Prof.ssa F. Donaudy
Fonte: https://www.legambiente.it/legambiente-presenta-stop-sussidi-alle-fonti-fossili/

Lascia un commento